Stress e comfort food - Dott.ssa Carolina Fallai
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Stress e comfort food

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Quando passiamo un periodo impegnativo a livello emotivo, quando viviamo un momento di crisi, è facile che la nostra alimentazione ne risenta. Le reazioni allo stress possono essere di due tipi: c’è chi quando si sente agitato comincia a mangiare voracemente qualsiasi cosa gli capita perchè mangiare lo tranquillizza e lo aiuta a ridurre la tensione, oppure c’è chi perde l’appetito e non riesce a mangiare perchè lo stomaco gli si chiude e persino l’odore del cibo gli fa venire la nausea. Mentre nel primo caso è molto facile prendere peso, nel secondo si può dimagrire a vista d’occhio.

Stress cronico e “comfort food”

Una recente ricerca condotta su giovani americani ha evidenziato che gli studenti sotto stress per interrogazioni ed esami tendono a mangiare molte merendine o spuntini salati tra un pasto e l’altro e tendono invece a saltare i pasti regolari. Un altro studio condotto su soggetti obesi ha dimostrato che in condizioni di stress tendono a mangiare di più di quanto non facciano normalmente.

Nei periodi di maggiore nervosismo molti vanno a ricercare i loro cibi preferiti, che diventano delle vere e proprie auto-gratificazioni. La scelta normalmente ricade su alimenti ricchi di calorie sotto forma di zuccheri e grassi come biscotti, patatine, pizza, formaggi e cioccolato. Questi cibi non a caso vengono chiamati “comfort food“, perchè sono gustosi e saporiti e riescono a dare un senso di benessere e appagamento immediato.

Ma perchè questo accade? c’è una spiegazione scientifica al fatto che le persone vanno a ricercare certi cibi quando sono stressate, nervose o depresse. Infatti è stato provato che quando lo stress diventa cronico aumenta la concentrazione nel sangue di insulina, ormone prodotto dal pancreas che serve per aumentare l’impiego degli zuccheri a livello dei tessuti periferici; inoltre aumentano anche i glucocorticoidi, come il cortisolo, che generano un incremento della concentrazione di zuccheri nel sangue. Così, anche se lo stomaco è pieno, il cervello continua a trasmettere segnali di fame. Per questo motivo quando ci sentiamo tesi sembra di non essere mai sazi e di non riuscire a smettere di mangiare.

In situazioni come questa siamo facilmente spinti a cercare carboidrati sotto forma di zuccheri semplici come i dolci o il gelato perchè hanno veramente un potere calmante. Innanzitutto la loro ingestione va a stimolare le aree cerebrali del piacere, e così riescono a controbilanciare gli effetti spiacevoli dello stress cronico; inoltre l’ingestione di questi cibi va a ridurre l’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e riesce così ad attenuare l’ansia e la tensione.

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