Definizione di attacco di panico
Nell’ultima versione del DSM-V (2014), il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) è classificato sull’asse I dei Disturbi Clinici nella categoria dei Disturbi d’ansia, dei quali fanno parte anche il disturbo d’ansia generalizzato, l’agorafobia, le fobie specifiche e la fobia sociale.
L’attacco di panico è definito come un periodo circoscritto in cui l’individuo è travolto da un’intensa paura o da uno stato di terrore. Da un punto di vista diagnostico, si è in presenza di un attacco di panico quando si verificano almeno quattro dei seguenti sintomi contemporaneamente:
- palpitazioni o battito cardiaco accelerato
- sudorazione
- tremori o scosse
- sensazione di mancanza di respiro
- sensazione di soffocamento
- fastidio al petto e senso di oppressione toracica
- nausea o disturbi addominali
- sensazioni di sbandamento, instabilità, testa leggera o svenimento
- derealizzazione o depersonalizzazione
- paura di perdere il controllo o di impazzire
- paura di morire
- parestesia (sensazioni di torpore o di formicolio)
- brividi o vampate di calore
L’attacco di panico di per sé non è codificabile come un disturbo, ma è piuttosto un episodio.
Gli attacchi di panico possono manifestarsi nel contesto di diversi disturbi mentali (in particolare nelle fobie specifiche, nella fobia sociale, nell’agorafobia, nei disturbi affettivi o in diversi disturbi di personalità), e in condizioni mediche generali (in corso di astinenza da sostanze, in caso di intossicazione, in condizioni di ipoglicemia).
La comparsa di un singolo attacco di panico di per sé non giustifica la diagnosi di disturbo di panico.
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