La visione dell’essere umano - Dott.ssa Carolina Fallai

La visione dell’essere umano

A causa di questa sua apertura alla conoscenza di tutti gli aspetti della realtà umana, la Psicosintesi si contraddistingue per una visione psicosomatica e olistica dell’essere umano, che è concepito come un essere bio-psico-spirituale. Questo significa che l’uomo viene studiato e compreso nella sua globalità, in quanto creatura fatta da un corpo (bio), una mente (psiche) e un’anima.

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Si può comprendere la visione di Assagioli attraverso un diagramma, il cosiddetto “ovoide”, che rappresenta in maniera schematica la costituzione della nostra psiche.

Come si può vedere è diviso in tre parti con un circolo centrale in quella intermedia. Questo circolo rappresenta il campo della coscienza (4), la parte cosciente di noi, mentre tutto il resto rappresenta la zona dell’inconscio, delle attività psicologiche che si svolgono al di fuori della nostra consapevolezza. Essa è molto più ampia dell’area della personalità cosciente e la sproporzione è maggiore di quanto appaia da questo schema.

L’inconscio è diviso in tre strati: l’inconscio inferiore (1), l’inconscio medio (2) e l’inconscio superiore (3).

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L’inconscio inferiore corrisponde al livello a cui si interessa principalmente la Psicanalisi, è una struttura di base, la più primitiva, che contiene le pulsioni, gli istinti biologici ed è il magazzino nel quale si depositano tutte le nostre esperienze e i nostri ricordi. Dall’inconscio inferiore derivano anche i sogni e l’attività immaginativa di tipo elementare. In esso hanno radice anche varie manifestazioni patologiche come fobie ed impulsi ossessivi, certi deliri e anche varie forme di angoscia. Questa è la sede dei conflitti, dei complessi psichici e del rimosso.

L’inconscio medio è simile al preconscio freudiano e contiene tutti gli elementi che possono essere facilmente richiamati alla consapevolezza, è come un serbatoio dove i contenuti sono sottoposti ad elaborazione psichica prima di affiorare alla coscienza. In esso avviene l’elaborazione delle esperienze fatte, la preparazione di future attività intellettuali e di altro genere. In esso vi è il grande archivio della memoria.

Il campo della coscienza  è la parte della nostra personalità di cui siamo direttamente consapevoli in un dato momento. In esso si svolge il continuo avvicendarsi di elementi e di stati d’animo di ogni genere: sensazioni, immagini, pensieri, sentimenti, desideri, impulsi, che possiamo osservare, analizzare e giudicare. L’ “Io” o Sè cosciente è rappresentato dal punto al centro (5).

L’Io, o centro di coscienza, viene spesso confuso con la personalità cosciente, ma in realtà non è così: una cosa sono i contenuti, come i pensieri, le immagini, i sentimenti, le emozioni che si avvicendano di momento in momento e un’altra cosa è l’Io, cioè il Centro di coscienza che li contiene e percepisce. L’Io è la parte di noi che rimane stabile e che non muta nel tempo, quella che costituisce il nucleo della nostra identità.

La zona più alta dell’ovale è l’inconscio superiore o supercosciente. Da essa provengono le intuizioni e le ispirazioni superiori, artistiche, filosofiche o scientifiche, le creazioni geniali, gli imperativi etici, gli slanci all’azione altruistica, gli stati di illuminazione, contemplazione, estasi.

Sulla sommità del campo del supercosciente c’è una stella, un punto luminoso che rappresenta il Sé transpersonale (6). Il Sé è la parte più pura dell’individuo che rappresenta la sua essenza più profonda; in una visione spirituale della vita il Sè può essere visto come l’anima, mentre in una visione più laica può essere considerato come la “nota fondamentale”, ovvero quella qualità di base che rende l’individuo originale, speciale e unico.

La linea tratteggiata che unisce il centro della coscienza con il Sè sta a rappresentare che tra i due centri vi è un collegamento e un continuo scambio di energia. In un certo senso il Sè esiste in una sfera di realtà diversa dalla coscienza ordinaria ma è possibile fare esperienza di questa realtà. Alcune persone hanno avuto più o meno temporaneamente questa esperienza interna e hanno avuto più o meno parziali e fugaci esperienze dell’Anima, del Sé: in certi momenti l’”io” ha l’intuizione, il senso dell’esperienza del Sé. Questa rivelazione in certe circostanze avviene in maniera spontanea, ma può essere provocata e raggiunta attraverso vari metodi di concentrazione e meditazione. Assagioli ha previsto anche dei metodi e delle tecniche per favorire l’attivazione di queste energie e la loro integrazione nella personalità.

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